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Questo libro si rivolge ad una parte di gruppi etnici autoctoni italiani ancora "segregati" nei luoghi d'origine e/o in esiguità numerica. Le etnie inserite in questo volume rappresentano infatti quei cani che continuano ad intrattenere uno stretto legame con il luogo d'origine, perciò particolarmente evidenzianti il triplice connubio tra territorio, tradizione e tipicità. Proprio per questo i cani schedati nel presente libro non possono ancora definirsi come appartenenti a razze moderne secondo il concetto della cinofilia ufficiale, bensì a gruppi etnici più o meno antichi tuttora radicati nel loro ambiente tradizionale, le cui popolazioni a limitata diffusione nello stesso territorio nativo necessitano dapprima di essere annotate nella loro tipicità spartana e genuina, poi considerate sotto il profilo grezzo di un aspetto fisico rustico, infine valutate in termini morfofunzionali sostanziali che sono competitivi unicamente nelle mansioni rurali esercitate da tempi remoti. Questo è il primo volume dell'editoria italiana impostato con intenzione e criterio etnocinologico, che lo trasforma appunto in un dossier poiché documentativo non solo sul piano teorico ma anche pratico.